Caffè MOROLA®, una azienda Pugliese come la nostra LIPPOLIS®, ci ha convinti non solo per l’assaggio, bensì per l’originalità del suo fondatore Pino Fumarola, il quale dopo svariate esperienze cumulate nel Mondo del caffè ha deciso di impegnarsi nella costruzione di una filiera responsabile e per farlo è partito direttamente dalle origini! Per raccontavi cosa c’è nelle nostre preparazioni per il Vostro gelato abbiamo deciso di intervistare direttamente Pino Fumarola, fondatore ed anima pulsante del caffè MOROLA®.
Ci racconti il perché di questa sua originale decisione di investire in una piantagione di caffè:
Qui da Noi in Puglia il legame con la Terra e le Persone che la lavorano ha origini molto profonde e la pratica di autoprodursi prodotti da orto, il vino e l’olio mi ha fatto capire che non potevo più accontentarmi di acquistare la materia prima delle nostre preparazioni da importatori ne quantomeno da gente che misura il caffè in quantità prodotta e prezzo di riferimento.
Ma il caffè non si produce in Puglia, per questo come ha deciso di muoversi?
Quello che afferma è vero, la pianta del caffè ha bisogno che le temperature non scendano mai sotto lo zero, per il resto le piantagioni che producono i frutti migliori partono dai 1.000 metri ed oltre sul livello del mare, con punte anche superiori ai 2.000 metri. Per questo, in uno dei numerosi viaggi nelle piantagioni la scelta è stata di investire in Honduras a Santa Rosa del Coban nel distretto di Los Capucas. Un posto incantato a circa 1.100 metri di altitudine dove la presenza di ben due fiumi nel nostro terreno, Rio Colorado e Rio Aruco, rendono questo terreno davvero unico.
Ci racconti del primo giorno in piantagione:
Le persone sono sempre state alla base del nostro lavoro. La conoscenza diretta dei Capazar e delle loro Famiglie, ci ha permesso di realizzare un caffè realmente “socialmente responsabile”.
Che caffè producete?
Per decidere cosa produrre ci siamo ispirati alla nostra esperienza Pugliese, qui da noi fare ad esempio l’olio per la Famiglia è un impegno vero, anno per anno si sperimenta quale specie botanica di olive ed in che percentuale combinarle per ottenere il risultato migliore che soddisfi i parenti più esigenti e che soprattutto permetta di farci fare bella figura regalandolo ad amici.
Nel caffè quindi siamo partiti dalle specie botaniche idonee ad essere coltivate nel nostro terreno ed in seguito tra queste abbiamo scelto quelle che abbiamo ritenuto più idonee ad ottenere il risultato in tazza che cercavamo.
Si è quindi trattato di un lavoro lungo?
La natura ha i suoi tempi e quando si modificano “aiutandosi” con mezzi non naturali, il risultato spesso lo paga chi viene dopo di noi. Si il lavoro è lungo ma molto piacevole e soprattutto non si è ancora concluso e per quello che ci riguarda la ricerca non finirà mai. Ad esempio una delle ultime piantumazioni che abbiamo fatto è la “gheisha”; una specie botanica da molti definita il miglior caffè del Mondo, anche se in realtà io sono pienamente convinto che, il luogo,il metodo di raccolta, i processi di lavorazione in piantagione ed in torrefazione e soprattutto l’arte di comporre le miscele siano i veri elementi differenzianti in un caffè.